“Pala d’altare è la vista che allo sbocco si schiude, inaspettata da strappare un grido“: così il poeta Camillo Sbarbaro descrive Verezzi, splendido borgo ligure di origine saracena in cui è incastonata la magica Piazza Sant’Agostino, sede del Festival Teatrale di Borgio Verezzi.Era il 1967 quando nacque quasi per gioco il Festival, in una placida sera di mezza estate rinfrescata dalla piacevole brezza marina e dagli aromi della tipica vegetazione ligure. Alle spalle dello spettatore la vista mozzafiato sulla costa ligure, di fronte la suggestiva scenografia naturale della Chiesetta di Sant’Agostino, in alto il cielo stellato ritagliato dai tetti delle antiche costruzioni in pietra.Un tale scenario naturale d’eccezione ha dunque dato i natali e ha custodito nel tempo una manifestazione unica, in crescita di anno in anno, di cartellone in cartellone: qui ha transitato il Gotha del palcoscenico italiano, qui sono sbocciati registi e attori diventati poi grandi protagonisti della scena nazionale, qui sono nati spettacoli che hanno lasciato un segno indelebile.”
“Le grotte di Borgio Verezzi offono un percorso turistico, che si snoda per circa 800 metri all’interno di grandi sale, tra enormi blocchi staccatisi dalla volta in ere remote.Ricchissime le concrezioni di ogni forma: dalle cannule, esili e quasi trasparenti, ai drappi, sottili come lenzuoli, alle grandi colonne che sembrano sostenere la volta fino alle stalattiti eccentriche, che sfidano la forza di gravità sviluppandosi in tutte le direzioni.E dappertutto i colori: bianco, giallo, rosso in mille sfumature diverse. Dovuti alla presenza di svariati minerali, fanno delle Grotte di Borgio Verezzi la grotta turistica più colorata d’Italia.”